Rilevatori Pir
I rilevatori sono progettati per monitorare la presenza ed il movimento all’interno di un’area controllata. I sensori più utilizzati, adatti a questo scopo sono i PIR, passive infrared sensor. Misurano tramite infrarossi la radiazione di un oggetto. Si collegano alla centralina tramite filo oppure in modalità wireless, lavorando su una doppia frequenza, 433 e 866 Mhz.
Tutti gli oggetti o esseri umani, emettono del calore sotto forma di radiazione. L’occhio umano non è in grado di percepirla perchè irradiata a lunghezze d’onda infrarosse, i sensori Pir invece sì.
Il termine passivo significa che i dispositivi PIR non generano luce o raggi per la lettura ma si limitano a rilevarla. Questa energia è associata alla temperatura dell’ oggetto. Ecco che i rilevatori riescono a capire se si tratta di essere umano o di animale quello che si sta muovendo davanti a loro. Per questo gatti, uccelli, cani (solitamente fino a 30 Kg) sono immuni (pet immune) ai falsi allarmi. Così come sono immuni a degli oggetti che volano davanti a loro perchè magari spinti dal vento (sensori montati all’aperto).
Il sensore rileva la variazione della radiazione infrarossa e fa scattare un allarme se il gradiente di cambiamento è maggiore di un valore predefinito. I rilevatori PIR sono disponibili in molte configurazioni per un’ampia varietà di applicazioni.
I modelli più comuni sono quelli che montano le lenti di Fresnel ed un campo visivo inferiore a 180 gradi per una distanza di 10-30 metri.
I modelli con ampi campi di vista, fino a 360 gradi, in genere vengono montati a soffitto. Alcuni rilevatori PIR più grandi sono realizzati con specchi singoli e sono in grado di percepire variazioni di energia a infrarossi oltre cento metri di distanza .
E bene fare attenzione a dove si installano i rilevatori. Lontano da fonti di calore o comunque da apparati che producono forti variazioni di temperatura come i condizionatori oppure da oggetti in perenne movimento come orologi a pendolo o accanto a ventilatori. Possono comunque contenere al loro interno dei sensori di “controllo” che aumentano l’efficienza contro i falsi allarmi.
I sensori a doppia tecnologia infine utilizzano anche le onde elettromagnetiche . In questo caso oltre alla temperatura rilevata con il sensore a raggi infrarossi ci sono le onde elettromagnetiche che “perlustrano” la zona controllata alla ricerca di eventuali intrusi. Senza entrare nello specifico vi basti sapere che viene misurata dal rilevatore a microonde l’energia impiegata per saturare una stanza in “stato di quiete”. Se è presente una persona varia l’energia per la saturazione ed ecco che viene generato un “alert” verso la centralina.
In questo caso l’allarme si attiva se ci sono tutte e due le condizioni, AND, ovvero se il controllo ha dato esito positivo sia nella parte infrarossi che a microonde. Avremo quindi maggiore affidabilità contro i falsi allarmi.
Quando il sensore rileva una presenza lo comunica alla centralina tramite collegamento filare o wireless. In quest’ultimo caso, i sensori a doppia frequenza, comunicano con frequenze di 433 e 868 Mhz per assicurare una maggiore sicurezza.
I rilevatori si dividono in:
–sensori da esterno
–sensori da interno
A seconda del luogo dove andranno ad operare, dovranno avere determinate caratteristiche che garantiscano il funzionamento costante. E’ chiaro che un rilevatore montato all’ aperto deve resistere alla pioggia (protezione IP67 o IP68), al vento, alla neve e al freddo e anche ai tentativi di sabotaggio o manomissione, diversamente da quello che accade per un sensore che lavora al chiuso, in un ambiente protetto.
salve, complimenti per il blog dettagliatissimo, approfitto della vostra gentilezza per chiedere questa cosa: devo controllare il giardino di una villetta da intrusioni. La zona si trova un po’ fuori dal centro, vorrei sapere se è meglio un sensore pir a raggi infrarossi oppure uno a doppia o tripla tencologia, calcolando che ho un cane da guardia. quale è piú efficiente? grazie
ciao Antonello. Ci sono Pir che costano piú di un doppia o tripla tecnologia e viceversa. Non ti fermare su questa differenza, fatti guidare dall’ installatore che, se è onesto, dovrebbe scegliere il meglio per te in base alle condizioni ove andranno montati. C’è spesso nebbia? Insolazione diretta? Pioggia o grandine o neve? Ci sono disturbi elettromagnetici in zona? Fatte queste domande puoi orientarti in maniera migliore.